Lawrence Alma-Tadema
Di Mauro Antonio Miglieruolo (dati Wikipedia – Immagini ottenute tramite P2P con DC++)
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Sir Lawrence Alma-Tadema (Leeuwarden, 8 gennaio 1836 – Wiesbaden, 25 giugno 1912).
Pittore olandese naturalizzato britannico.
Artista dell’epoca del decadentismo, è conosciuto per i suoi ritratti di scene di vita nell’antichità (particolarmente quelle ambientate all’epoca pompeiana), sempre caratterizzate da romantico languore e raffinata indolenza, oltre che permeati da ricorrenti motivi floreali.
Nato nel piccolo villaggio di Dronrijp, vicino a Leeuwarden (Frisia), con il nome di Laurens Alma Tadema, Lawrence era figlio del notaio Pieter che morì quando lui aveva quattro anni. Sua madre, la seconda moglie di Pieter, si trovò a dover mantenere una famiglia molto numerosa ed avviò immediatamente Lawrence alla professione del padre, ma al manifestarsi del suo grande talento artistico Lawrence venne mandato ad Anversa.
Alma-Tadema ottenne la nazionalità britannica nel 1873 e venne nominato cavaliere in occasione dell’ottantunesimo compleanno della Regina Vittoria, nel 1899. Divenne membro della Royal Academy nel 1876 ed assunse una cattedra nel 1879. Nel 1907 venne incluso nel cosiddetto Order of Merit. Divenne anche cavaliere al merito in Germania, in Belgio, in Baviera, in Prussia e ufficiale della legion d’onore in Francia, oltre che membro della Royal Academy di Monaco, Berlino, Madrid e Vienna. Ricevette medaglie a Berlino nel 1874, a Parigi nel 1889 e nel 1900 in occasione dell’esibizione internazionale e divenne membro della Royal Society of Watercolors.
Durante tutta la vita, Alma-Tademaw si distinse per il suo amore per lo sport e la sua condotta di gentiluomo, amante del vino, delle donne e delle feste.
Si sposò nel 1863 con Marie-Pauline Gressin de Boisgirard, che fu anche la modella per il dipinto Nel peristilio del 1868. Visse a Bruxelles fino alla morte della moglie, nel 1869. Nel 1871, Alma-Tadema sposò Laura Epps, nobildonna inglese di famiglia benestante, e anch’ella posò per numerosi dipinti tra cui il famoso Le donne di Amphissa (1887).
Nel 1852, Alma-Tadema entrò a far parte dell’accademia e divenne allievo di Egide Charles Gustave Wappers: presto divenne apprendista all’atelier di Jan August Hendrik Leys, insieme al quale realizzò alcuni affreschi nel 1859.
Il primo successo di Alma-Tadema fu un dipinto esposto ad Anversa nel 1861 dal titolo L’educazione dei figli di Clove, raffigurante i tre figli di Clove e Clotilde mentre si dedicano ad affilare un’ascia sotto gli occhi della madre. L’opera faceva parte di un ciclo dedicato a soggetti merovingi, tra cui è particolarmente pregevole la Fredegonda del 1878 in cui la moglie ripudiata sta osservando, da dietro una tenda, il matrimonio di Cilperico I con Galeswintha. Questi primi dipinti sono i più carichi di romanticismo ed intensità emotiva: l’apice di questa intensità è Fredegonda sul letto di morte di Praetextatus in cui il vescovo, fatto assassinare per ordine della regina, la maledice in punto di morte.
La prima personale di Alma-Tadema si tenne nel 1882 alla Grosvenor Gallery di Londra e si può dire che vi fossero contenuti esempi di tutto il suo primo periodo, dall’Autoritratto del 1852 e Il patto del 1860.
Le opere realizzate dopo il 1850 appartengono quasi interamente alla corrente di gusto definita decadentista e rappresentano scene di vita nell’antichità, sono caratterizzate da una particolare luce, dall’atmosfera indolente e da soggetti preferibilmente femminili.
Nel 1869 inviò da Bruxelles alla Royal Academy due dipinti con titoli in francese: Un Amateur romain e Une Danse pyrrhique, seguiti da altre tre opere tra cui Un Jongleur (1870). Altre opere realizzate in Inghilterra:
Saffo (1881), soggetto che verrà rivisitato anche dai preraffaelliti come Edward Burne-Jones e John William Waterhouse;
Le rose di Heliogabalus (1888), basato sulla vita del famigerato imperatore romano Eliogabalo;
Nel 1899 partecipò alla III Esposizione internazionale d’arte di Venezia.
La maggior parte dei suoi dipinti tardivi fu realizzata su piccole tele, come Il pesce rosso del 1900.
In queste opere, il tema floreale è preponderante su tutti gli altri ed il livello di dettaglio porta all’esasperazione un’attenzione già manifestata nelle opere a soggetto storico. La luce è caratterizzata da una forte attenzione alla resa realistica dei materiali, tra cui i metalli ed il marmo sono i favoriti.
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