Il rapporto tra arte e crisi
Il rapporto tra arte e crisi
di amu.art
dall’omonimo blog di cui all’indirizzo:
http://artmovestheworld.wordpress.com/2013/02/26/il-rapporto-tra-arte-e-crisi/
La crisi non è soltanto economica e, specialmente, non si riflette solo sulle finanze personali. Noi viviamo una crisi sociale e culturale, caratterizzata da profondi mutamenti che ancora non siamo in grado di decifrare e comprendere. Partendo dal presupposto ogni cosa si possa riflettere sull’arte, mi chiedo come questa crisi si veda nella produzione artistica contemporanea, e nel rapporto che noi abbiamo con l’arte (specialmente considerando l’inusuale successo che recenti mostre hanno avuto: l’arte e la cultura 2012 diventano i blockbuster milanesi: vedi http://artmovestheworld.wordpress.com/2013/02/18/larte-e-la-cultura-2012-diventano-i-blockbuster-milanesi/).
Nelle produzione artistica, secondo me possiamo denotare due filoni principali: l’uno caratterizzato da un’arte che vuole sfuggire la realtà, creando mondi fantastici (COEXIST. eight different kind of fantastic art) e l’altro segnato da una forte critica nei confronti dei simboli che caratterizzano il nostro tempo che siano politici, economici o sociali (Favole Fatali e dintorni).
Voglio sottolineare che l’arte non nasce dalla crisi, ma ne viene soltanto in alcuni casi influenzata.
Per quanto riguardo il rapporto dello “spettatore” con l’arte penso l’influenza sia stata più marcata e facilmente individuabile. Le persone si sono riavvicinate all’arte come mai era successo negli anni precedenti. Certamente l’arte rappresenta un momento di svago caratterizzato da una sensazione di pace, l’arte è uno stimolo per la fantasia e l’arte è bellezza; una bellezza che in una fase pessimistica della nostra storia fatichiamo a vivere. Anche se senza approfondire svariati discorsi di natura sociale e psicologica possiamo notare come una crisi economica freni le persone, per esempio dal fare molti fine settimana fuori porta e le induca a cercare “svaghi” più abbordabili finanziariamente.
In conclusione vorrei porre la vostra attenzione anche sulla nuova dinamica dei linguaggi di comunicazione, che sono diventati più veloci, sintetici e facilmente reperibili. Credo sarebbe superficiale escludere i social media in quanto grazie a questi le informazioni viaggiano molto più velocemente raggiungendo molte più persone, e da questi nascono nuove mode e tendenze come: l’andare a visitare una mostra e/o un monumento.

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