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28 ottobre 2013 / miglieruolo

Storie Marziane di Leigh Brackett

Storie Marziane di Leigh Brackett

di Mauro Antonio Miglieruolo

 

 

Leggo con ritardo e un po’ di delusione l’Urania collezione n. 128, una inaspetatta e un po’ deludente raccolta di racconti della ordinariamente fascinosa scrittrice Leigh Brackett.

23ott-db-StorieMarzianeUraMi aspettavo di più da parte di una scrittrice della quale ricordo “La Legge dei Vardda”, “La Spada di Rhiannon”, “La Città Proibita” e altre opere che, nonostante appartengano più al filone fantasy che propriamente fantascientifico, nel passato non ho mancato di apprezzare. Non che il fascicolo sia da gettare, tutt’altro. La lettura dei racconti a tratti è anche piacevole, senza però accedere mai ai magici livelli che in molte altre opere l’autrice era riuscita a portarci.

Il volume contiene oltre a “1998: il Giardino degli Orrori” che è il testo che più ho gradito, anche “2016: Bisha”, “2024: Gli ultimi giorni di Shandakor”, “2031: La Sacerdotessa Purpurea” e “2038: La strada per Sinharat”.

Buona, al solito, la postfazione di Giuseppe Lippi.

Posso solo aggiungere che per le due ore di sicura evasione che il volumetto garantisce i 5,90 euro del prezzo di copertina non sono certo troppi.

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2 commenti

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  1. franco / Nov 5 2013 21:52

    Stavolta non mi trovi d’accordo. Secondo me i racconti sono buoni (ma l’effetto sarebbe migliore se fossero lettii assieme al cico di Eric John Stark, uscito nei classici di Urania anni fa con l’anonimo titolo “I canali di Marte). Ma non voglio polemizzare. Si sa, i gusti sono gusti. Piuttosto, non concordo sulla postfazione di Lippi. Ultimamente i suoi scritti a me fanno c…are (diciamo che hanno un effetto lassativo). Se ne ricava una impressione di supponenza, come se volesse dire: non vorrete mica confondere questa roba con la vera letteratura. E sembra anche di intravedere una certa stanchezza, quasi un rifiuto del ruolo di editor che svolge da tanti anni. Mah. Forse non gli piace più la fantascienza…

  2. miglieruolo / Nov 5 2013 23:31

    Grazie anche di questo intervento. E’ dal dissenso, se sfocia in un franco confronto di idee, che scaturisce la crescita culturale di tutti.
    Lippi. Lo considero un punto di riferimento in modo un pochino poco oggettivo. Almeno da quando, nel ccorso di una delle riunioni nell’Oltre Po pavese, in casa di Aldani, con una sua osservazione sull’utopia, ha aperto una breccia nel muro della (sostanziale) incomprensione sulle vere ragioni del declino della fantascienza. Utopia, tutta una regione da esplorare…
    Non gli piace più la fantascienza? sarebbe interessante interrogarlo in merito. Cercherò di ricordarlo, mi dovesse capitare di nuovo di incontrarlo.

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