Di quel che non si vede eppure c’è
per F.M.
I fantasmi seduti sulle panchine vuote
ci sentono percorrere i viali
__e siamo noi, invisibili a loro,
vivi come ancora è possibile
nei punti cardinali, negli spazi
ridotti a poco più che commessure__
hanno gli stessi occhi di quando
squillavano colori alle pupille
e garofani rossi tra i capelli.
Siamo noi che passiamo
nel disinvolto incedere da morti
che ci sentiamo caldi ed esistenti
invece siamo nebbie fluviali
in questo esilio__ dove tutto appare
e nulla esiste
intanto che l’inganno ci trattiene
Loro
hanno la vita che li splende
***
***
***
Noi però abbiamo anche la tua poesia. Quel che ci libera dagli inganni della vita. E rende liberi.
Mauro Antonio Miglieruolo
grazie e buona giornata, Mam
cri
Il giovedì è un giorno giallo e tondo.
Anche se piovesse o ci fosse la brina o la neve, è sempre un giorno caldo.
Splende di vita, come le poesie di Cristina, di cui questa è un altro bellissimo esempio.
Grazie & Grazie
Carmen
Cristina da il “la” e noi cantiamo le lodi di noi stessi. Ci vogliamo quel che sempre dovremmo essere e non sempre siamo. Esseri ragionevoli e sensibili che invece di badare alle cose e al possesso delle cose, puntiamo a valutare ed evocare il meglio di noi stessi. Tra gli angeli e i demoni ci stanno gli uomini, pencolando sempre per l’uno o l’altro aspetto, manifestandoli a turno. Chi una volta ogni tanto e chi costantemente (i politici, ad esempio, vittime permanenti del demoniaco).
Cristina ci aiuta a sviluppare le doti di sensibilità e concentrazione, stimola la voglia di capire e quella più importante di comprendere.
Noi abbiamo la possibilità di tenere il mondo nelle nostre mani, possiamo avere tutto e ci contentiamo del poco: la materia inerte, il possesso delle cose.
Dobbiamo puntare con maggiore convinzione al possesso di noi stessi, possesso che passa attraverso la conoscenza, altrimenti è operazione effimera.
Quando avremo il mondo nelle nostre mani, poiché – condizione inderogabile – ameremo, lo metteremo a disposizione, affinché ognuno ne abbia parte.
Questo tuo calore, Carmen, che hai messo a disposizione di tutti, è già diventato mio…
Questa consapevolezza pesante della vita, Cristina la sa stemperare in piccole, permeabili particelle leggere, che entrano dentro, come la nebbia nei polmoni.
Questo “inganno che ci trattiene” è reso più lieve e sopportabile se condiviso con tanto calore.
Grazie a Cristina per acuire sempre di più la mia attenzione sul mondo che ci confina e ci ospita. E grazie a te Mauro Antonio, per la diffusione dei suoi testi arricchita di altrettanta delicatezza, passione e stima.
buone feste!
momi
Grazie a te Monica (ti posso chiamare Monica, sì?). Mi sto lentamente rendendo conto che quel che mi piacerebbe fare è una comunità di persone che usano la volorizzazione di Cristina Bove per approdare a una valorizzazione di se stesse.
In vista della realizzazione di una breve parentesi che ci conceda un attimo di respiro da mali, no, dagli incubi! del mondo
Una coda di commento è d’obbligo. Questa mia ambinzione in tanto vale, ha una sua possibilità di realizzazione, in quanto valgono le poesie di Cristina Bove.
Noi siamo fortunati a avere una brava poetessa che ci sostiene, fornisce stimoli e produce riflessione.
Non fosse brava e perfettamente godibile non produrrebbe il medesimo effetto.
Ciao
certo che puoi chiamarmi monica!
…e sarei, se non la prima, la seconda ad affiliarsi alla comunità. Persone che cerchino la valorizzazione di se stesse respirando la vita, non possono fare che tanto, tanto bene!
se tutto quanto scrivo, che apre prima di tutto me stessa alla comprensione, si avvicina anche a voi, cari amici -fratelli in spirito, sono più che appagata.
chi mi conosce sa in qual modo si presentano i miei versi, forse qualcuno direbbe ispirazione, io ho sperimentato che è molto di più, e pertanto mi ritengo fortunata due volte: a poterlo esprimere, e a poterlo condividere con voi.
Grazie a Car, a Momi, e ancora a Mam
e a tutti i mi piace
cri
La tua poesia, Cri, non è evocativa, parla ed esplicita di noi il tenero, il ferito e li risana.Veramente questa poesia è farmacon, medicina dell’uomo per l’uomo, per l’uomo che è e per quello che verrà. Non è poesia per ominidi, per esseri brutali che solo il dolore altrui eccita.
Narda
farmacon! che bello che tu consideri le mie parole come cura, e magari carezza amicale, un po’ di conforto al cuore… cara Narda!
Sono io che devo ringraziare tutti voi di esistere, e di volermi bene.
vi ricambio tutti dello stesso affetto.
cri
E come non volerti bene, scricciolo Cri?
I tuoi versi curano le mie ore difficili.
Grazie.
gb
scricciolo Cri?
ma che dici, Gelsobianco? Cri uno scricciolo? Va bene che non l’ho ancora incontrata, ma più che scricciolo mi verrebbe da definirla “corazzata”. O meglio, “portaerei”, o meglio ancora “Babba Natale”, una Santa Claus con nella slitta sacchi e sacchi di suggerimenti.
Dico corazzata perché potente come poetessa;
portaerei perché porta noi tutti a fare un giro di ricognizione dei nemici (tutti dentro di noi) nel mondo dell’immateriale per offrirci la possibilità, se lo vogliamo, di fare pulizia delle scorie che ci ostiniamo a coltivare (invidia, gelosia, avidità, indifferenza, egoismo ecc. ecc. nessuno, NESSUNO, essendone esente. In ognuno hanno peso diverso, ma ognuno ne soffre il peso, piccolo a grande che sia).;
Babba Natale perché mi piacerebbe passasse volando dalle mie parti e mi scaricasse in testa un bel sacco di cose buone, prese in prestito non si sa da chi e si ignora dove. Si sa solo che di questi sacchi, ha a disposizione una riserva inesauribile; e la generosa predisposizione a distribuirli con il gesto ampio e generoso del seminatore…
Scricciolo, sì. Scricciolo Cri.
“Di quel che non si vede eppure c’è”
😉
Io vedo lo scricciolo in Cri.
gb
…anche tutto quello che tu, Mau, le attribuisci.:-)
…e non solo tu, Mau!
🙂
gb
Grazie Fottorina, il commento che occorreva…
Su un punto però ritengo doverosa una perecisazione: più che noi, sono i bruti a avere bisogno della poesia in generale e di quella di Cristina Bove in particolare. Per noi è una questione di approfondimento. Per loro, per i bruti, è l’unica possibilità, remotissima possibilità, di uscire dal loro stato comatoso: il coma dell’anima.
Che bello essere in questa casa con tanti amici cari!
Io qui mi fermo e mi rinfranco.
I versi di Cri mi illuminano, mi aiutano, le parole degli altri sono fiamme calde.
Un grazie speciale speciale a te, Mauro.
Questa casa, dove voliamo liberi, tenendoci per mano, è tua.
Un caldo sorriso, Mauro
gb
Siamo liberi perché escludiamo dai nostri rapporti l’antagonismo, vero flagello dell’essere umano (vanto dell’attuale società). Perché noi agiamo per tirar fuori, tutti insieme, un qualcosa di significativo da quello che leggiamo. Non usiamo questo spazio, come capita di frequente nei paesaggi umani, per avere ragione o per imporre questa ragione. Possiamo pure contraddirci, ma poiché lo scopo principale è capire, non ci aggrediamo, non scartiamo aprioristicamente ciò che viene detto.
Nè qui c’è un direttore d’orchestra che regola tempi e singoli attacchi.
Al massimo c’è un portiere senza galloni che apre e chiude la porta dicendo a tutti quelli che entrano, buongiorno, benvenuta/benvenuto, lascia pure come mancia un sorriso, mi inchinerò alla tua cortesia per esortarmi a evocare la mia.
Carissimo Mau, a me portaerei e babba natale non me l’aveva detto mai nessuno! 🙂 e nemmeno corazzata (potrei essere al massimo un armadillo).
Che però tu pensi tutte ste cose belle mi fa piacere, sono vanesia quanto basta…
E ancora più mi piace quello che dici di questo luogo sereno, è vero, qui si sta bene, si respira amorevolezza e amicizia. Non ci si contrappone con astio e se c’è qualcosa su cui non si è d’accordo lo si dice con gentilezza.
In quanto alla brutalità che rende crudeli, come dice Narda, e come tu stesso hai evidenziato, purtroppo bisogna prenderne le distanze. Soprattutto quando è camuffata da fiore ed è un pugnale.
Questa è un’oasi, mau!… se tu davvero sapessi quanto mi fa bene!
Grazie.
e grazie a Narda, a gb, e ancora a tutti
cri
Cercando Narda sono finito su un blog interessantissimo dove ho trovato una intervista a Cristina Bove:
ecco il link:
http://www.poesia2punto0.com/2011/07/25/parola-ai-poeti-cristina-bove/
NARDA se leggi questo commento sappi che avrei piacere di sapere qualcosa di te… troppo bello il tuo nome!
Grazie
Narda Fattori è una delle poetesse contemporanee tra le più apprezzate, e non solo in rete.
grazie ancora di tutto. La trovi su http://viadellebelledonne.wordpress.com/
e anche su fb
cri
Cercando anche con il cognome ho potuto constatare che si tratta anche di una bella donna che si è trasformata in una austera e ugualmente bellissima signora di mezza età.
Vizio di voi donne, essere sempre belle…
Adesso la vado a cercare all’indirizzo che hai fornito (che per altro già conoscevo: voi donne vi mantenete sempre belle e noi uomini sempre un po’ rimbambiti!)
ma la galanteria non vi scarseggia… 🙂
e tu non fare il finto rimbambito: non sei credibile.
Hai ragione, non sono un rimbambito, non ancora, almeno. E’ che nel paragone mi intimidisco…
Sai Cristina, sono convinto che senza di noi le donne un mondo decente riuscirebbero a costruirlo. Senza donne invece gli uomini diventerebbero tutti pazzi e creerebbero una realtà di soli cannibali.
Siete la ciambella di salvataggio che salva noi maschi dal naufragio definitivo…
salvo alcuni, pochissimi, incapaci di fare del male, purtroppo sono d’accordo con te.
ma non salvo nemmeno quelle donne che preferiscono credere a un uomo anziché alla donna che viene maltrattata.
Acciambelliamoci tutti, donne e uomini!
Un sorriso, Mauro.
gb