di Mauro Antonio Miglieruolo
Non intendo infierire, perché in fondo si tratta di persone che vivono vendendo il proprio tempo di lavoro, non dipende da loro l’uso che ne viene fatto; tuttavia non posso tacere l’episodio, poiché sommamente istruttivo della orrida mentalità di coloro che decidono dei nostri destini: i politici. Che oggi non sono più coloro che “fanno” politica, ma i padroni della politica.
Sembra che nel corso di uno dei tanti servizi delle “iene” interpellati sul loro lavoro agli uscieri del Senato sia sfuggita la frase seguente:
“Che cazzo stamo a fa’ qua tutto er giorno?”
I poverini infatti, per ingannare il tempo, riempiono il vuoto delle ore di servizio svolgendo attività varie su Internet: giocando ai videopoker, dandosi al trading o alla compravendita di case, individuando siti dove operare acquisti a prezzi vantaggiosi, o cercando su TripAdvisor il ristorante di zona con prezzi abbordabili. Tra le tante meritorie attività la più degna e invidiata: lo scarico di film di prima visione da masterizzare e poi rivendere; attività che ha il pregio di contrastare l’esorbitante sfruttamento delle opere dell’ingegno umano da parte dei parassiti dei multimedia s.p.a., i quali sono riusciti nell’impresa di rendere praticamente eterno il copyyright (quando, settanta anni dopo la morte dell’autore, scadono questi diritti, è ipotizzabile che la mutata sensibilità del pubblico renda poco rilevante la perdita delle esclusive). Un modo come un altro per arrotondare.
Questi dipendenti evidentemente, a giudicare dalla loro noia, sono in soprannumero e vengono pagati quattro volte più di qualsiasi altro lavoratore europeo con la medesima funzione (a compenso della noia?) .
Me ne son chiesto il perché. Non ho trovato altra risposta che la solita di sempre. Una risposta inerente la grettezza, la miseria etica e la pochezza intellettuale di chi ha il potere in mano (e ne vorrebbe ancora, vorrebbe più governabilità e minori controlli sul suo operato) e decide a favore di alcuni e contro tutti noi. Una risposta che dice molto sulla deteriore mentalità che li guida in ogni loro atto. Una mentalità feudale, la mentalità del privilegio e dell’abuso elevato a sistema. Che li induce a accettare le retribuzioni esagerate dei manager, le loro stesse da parlamentari, a chiudere ambedue gli occhi sui costi esorbitanti delle opere pubbliche (alias corruzione), sull’evasione fiscale e contributiva. Una mentalità che li porta, una tantum, a dimenticare l’accanimento con il quale perseguitano, tartassano e rapinano il resto dei lavoratori, per salvare solo questi di cui parlo solo perché a loro vicini, per fornire un implicito esempio della loro volontà d’arbitrio, capacità d’ingiustizia e possibilità di elargire benefici. Signori feudali mancati che rimpiangono i bei tempi nei quali c’era uno solo al comando e tutti gli altri soggetti alla dura legge del bastone.
Uguali agli antichi nobili, costoro bisognano di sfoggiare potenza e abbondanza, il lusso, perciò occorre che coloro che li servono facciano bella figura, indossino una grandiosa livrea.
Una livrea adeguata alla loro dignità senatoriale? No piuttosto una adeguata ai loro valori (uno solo: il danaro) e al resto del loro nulla, al non far nulla di buono per i lavoratori. Al vuoto pneumatico dentro cui dissimulano la loro insipienza con un sovraccarico di vane parole. Al parlare tanto per concludere poco. E quel poco ai danni della maggioranza della popolazione.
Cosicché accade che questi poveri uscieri, che dalla mattina alla sera mettono a disposizione le loro vite, non possano, inevitabilmente, dare altro che quello che è loro richiesto: poco o nulla. Comunque niente di utile.
Il lavoro secondo Renzi
e suoi accoliti.
Non chiedetemi di prendermela con loro, dunque, sarebbe atto di viltà. Nonché di cecità politica. È contro me stesso che me la prendo, per aver tollerato questa congrega di malfattori la cui infima moralità e meschinità lasciano sbalorditi.
Ma non solo per questo. Soprattutto perché, pur sapendo chi sono e di che si tratta, continuo, come la maggioranza, a non adoperarmi per mandarli tutti a casa.
questo è l’olezzante magma in cui noi poveri di tutte le società, a stento ci teniamo a galla, senza muoverci troppo per non fare l’onda che ci impedirebbe anche di respirare…