(“Trafficking for Sexual Exploitation – Maria’s story”, tratto da: “The human faces of modern slavery”, pubblicazione del Fondo volontario delle Nazioni Unite sulle forme contemporanee di schiavitù, 2014. Trad. Maria G. Di Rienzo.)
Maria aveva solo 16 anni quando andò a vivere con il suo ragazzo, nella città in cui era nata e cresciuta, in Romania. Ebbe un bambino. Il suo ragazzo diventò violento, al punto che quattro anni dopo, sebbene fosse incinta del secondo figlio, Maria se ne andò.
Dopo alcuni tentativi falliti di riconciliazione, l’ex compagno di Maria le fece visita a casa della madre di lei. La portò in un campo dove due automobili stavano aspettando. Gli uomini nelle auto diedero all’ex di Maria 1.500 euro e sequestrarono immediatamente la giovane donna. Maria fu tenuta prigioniera in una casa per diversi mesi, durante i quali fu ripetutamente stuprata e picchiata, nonostante la sua gravidanza di cinque mesi fosse evidente.
“Infine, la gente che mi aveva comprata mi rivendette ancora, per 1.000 euro e una macchina.”
I nuovi compratori intendevano portarla a prostituirsi in Italia. Mentre erano in viaggio con Maria verso l’Italia, la polizia rumena fermò l’auto per un controllo: la giovane riuscì ad avvisarli di quanto stava accadendo. Fu affidata ad ADPARE, un’organizzazione non governativa che assiste le vittime rumene del traffico di esseri umani entro i confini del paese e oltre essi. Maria e i suoi figli ebbero consulenza psicologica, assistenza legale, sostegno umanitario e assistenza sociale.
Oggi, Maria ha ricostruito la sua vita. Sta con i bambini nella casa dei suoi genitori, lavora come pulitrice e occasionalmente come estetista. Lavora anche con ADPARE, per istruire altre donne sul traffico di esseri umani.
Nota della traduttrice: Secondo i dati dell’UE, il 62% della tratta di esseri umani nell’Unione Europea è a scopo di sfruttamento sessuale. Si stima che i profitti derivanti dalla tratta a scopo di sfruttamento sessuale ammontino a 27,8 miliardi di dollari.
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