terre disabitate _sembrano_
trafitte dalle cose maledette
ogni paese ha mezzelune e croci profilate nei cieli
angusti varchi tra minareti e cupole: a quel dio
dal bellicoso cuore, immagine degli uomini
che hanno perduto il senno
_e sono morti tutti gli ippogrifi_
Non abbiamo più scampo
in questi tempi di furore e sangue
narcotizzati come siamo, talpe
bulimiche all’ingrasso
cincischieremo ancora con le pagine
di network e affini
c’illuderemo d’essere importanti
accompagnando versi con le cetre _intanto che
le capitali degli imperi bruciano
perché siamo incapaci
di progettare mondi alternativi
al n(m)ostro vivere
siamo incapaci di progettare mondi alternativi… proprio così Cristina e questo è il vero problema
sì, Lu, è questo il vero male dell’umanità…
Avevamo questa facolta’: l’abbiamo perduta. Progettare il futuro pero’ e’ una necessita’ che non puo’ essere soffocata a lungo.
L’ha ribloggato su lementelettriche.
grazie, Paola 🙂
❤
Grazie anche da parte mia.
ciao, Mauro, grazie e buon proseguimento di agosto
Siamo spaventosamente bravi a progettare strumenti di tortura e di massacro; a sentire i giovani , ogni progetto è manchevole, è un frutto malato. Noi che ci siamo nutrite di progetti,vogliamo morire quando non siamo più in grado di produrne,
vorrei dire ai giovani di oggi, leggete Marcuse, leggete Adorno, leggete Nietzsche, leggete Giordano Bruno Si sono caricati il mondo e le sue domande sulle spalle e, pur per strade diverse ad una meta sono giunti e l’hanno additata.
Leggete Il gabbiamo Jonathan Livingston, Leggete…..
Narda
è che fa comodo a chi comanda che i giovani non leggano, che le menti vengano tarpate per impedire di capire, perché è sull’ignoranza che i poteri possono manipolare i bisogni, crearne di fittizi per sviare da quelli reali.
la giustizia non giova a chi possiede la torta e non vuole condividerla.
Leggere per alcuni puo’ essere un piacere, per tutti una necessita’.