
Nel togliersi il cappotto
si vide bene ogni particolare
segni d’irriconoscimento li potremmo dire
non servono bottoni mormorò la donna
prima sfilò le maniche
era in piedi e guardava davanti
un moto si risolse nello specchio:
ci si sforzava di distinguere
gigli in penombra
le passamanerie delle pareti
i movimenti cauti
si poteva cadere per un sibilo
o vorticare un attimo
dipendeva dal gesto volontario e dalle storie
che un ninnolo cinese riusciva a raccontare
forse un foulard turchese poteva ricoprire
non è detto
un altare per cerimonie mimiche
fu così che perdette il corpo
sotto non c’era niente, non domandate come
era rimasto solo un che d’argento, sembravano capelli
non fu mai confermato.
settembre 2011
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Enigmatico e denso. Metafora della tarda età o d’una incapacità a vivere che rende impossibile l’esistenza?
Cristina Bove, potessa. Donna mai stanca di essere e comunicare.
Mauro Antonio Miglieruolo
ciao, Mauro, sono poco presente per le ragioni che tu sai.
oggi mio figlio sta un pochino meglio e mi sono affacciata un attimo sul web.
grazie di continuare ad ospitarmi qui.