Hai visto mai?
Che se la presbiopia tende a velare
i dintorni dell’anima e degli occhi
e fa calare nebbie sui contorni
dei gelsomini in fiore e controvento
nell’anosmia d’un sole rarefatto
ne disperde il profumo inutilmente
sarà che scende rapida la sera
e taglia in tondo scena ed orizzonte
fra le trine increspate dei ricordi
e tu allontani il libro della vita
lo sposti sotto il lume ed al riparo
siedi col gatto in grembo a riposare
hai visto mai?
Che poi se da lontano
ti chiamassero i nomi dell’amore
ancora solo un filo del sentire
degli anni azzurri e nitidi al tuo sguardo
quando la primavera era negli occhi
ti accenderebbe per un giorno ancora
di rinverdito desiderio
e allora
senza nemmeno mettere gli occhiali
vedresti all’improvviso chiaro il mondo
da vicino e lontano
ti danzeresti dentro un paso doble
come una ballerina di flamenco.
*
pag 13 “Il respiro della luna” (Edizioni Il Foglio – 2008)
***
Credetemi, non l’ho scelta. Si è imposta da sola. Ho aperto una pagina a caso del 2008 del blog di Cristina Bove ed ecco presentarsi la poesia che qui sopra ho riprodotto (e che l’autrice ha ripreso il 28 marzo del corrente anno).
a te, e a chi forse leggerà, un caro saluto e il mio grazie
Sottolineare la causalità di un incontro fortunato con una tua poesia mi sembra, a posteriori, un eccesso di ingenuità: è naturale che l’accostamento al corpo della tua poesia comporti incontrare buone o ottime poesie. Avrei dovuto piuttosto mettere in evidenza che quella che presento oggi, tra le più affascinanti, è fondata sul tema del “vedere” (vedere l’essenziale della vita). Sarebbe allora “naturale” che si sia voluta far vedere.
è una poesia di sguardi e visionarietà, vero.
quando la scrissi avevo da poco pubblicato la mia prima raccolta, e colsi al volo l’invito del mio editore a pubblicare la seconda, quella di cui fa parte questa.
e che si sia mostrata ha un senso anche per me: sto vedendo la realtà qual è
e quel “rinverdire” ormai non ha più senso…
Quel rinverdire trapassato è un frammento della tua vita, non puoi negarlo, neppure gettarlo fra i rifiuti.
La vita ha tante sfaccettature, tra le tante questa è la più ottimista e sorridente. E’ una bella poesia che le scansioni e il ritmo giusti, forse la più benevola verso te stessa. Conservala.
Narda
grazie, Narda, poesia un po’ scapigliata, non so quanto rassicurante, se pure benevola… e farmaco speciale, per non arrendersi al tempo e ai suoi malanni.
ciao
Grazie di questo commento, Narda Fattori. Mi aiuta a chiarire molto delle poesia e poetica di Cristina Bove. Io non sono critico, vado per intuizioni, metto in movimento, quando ci riesco, un poco di sensibilità, ma raramente arrivo alla certezza e chiarezza delle osservazioni che a volte capita di leggere,
Grazie ancora…
“ti danzeresti dentro un paso doble
come una ballerina di flamenco.”
Accolgo questi tuoi versi in me questa sera, Cri.
Mi sono necessari.
Ti abbraccio
gb
grazie a te, gb. d’essere presente
ti abbraccio anch’io
Grazie sempre, Mauro.
Grazie ancora
Un sorriso
gb