Specchio delle mie brame

E ora torniamo alle ridicolaggini serie.
Serie?
No, tragiche.
Specchio, specchio delle mie brame, chi è il peggiore da cacciare dal reame?

Vediamo un po’:

Si può essere sguaiati puttanieri (ci sono anche quelli che sanno praticare il mestiere con stile) e bastardi sobri con il sorriso sulle labbra (io avrei detto, per rispetto dell’essere umano, ipocriti, non bastardi; ma ho udito un greco assai arrabbiato usare questo termine e mi adeguo: capite a chi mi riferisco, vero?).

Pesando i due demeriti la risposta sembrerebbe facile. Dato che comunque tocca il peggio, cacciare il secondo e tenersi il primo. Ma sedendo e rimembrando le imprese del puttaniere, che le squalità ha di serie, mi rendo conto che comunque è meglio tenersi il secondo. Il quale almeno, dopo averci spogliati e pure insultati (fingendo di compiangerci per l’afflizione di un lavoro che non c’è), non pretende di tirarci su il morale con barzellette da trivio.

Dunque, ci tocca. Non però fatalmente, vittime di un destino anch’esso bastardo. No: per pura dabbenaggine. Per avere aspettato troppo e sopportato troppo. Per ostinarsi nell’aspettare ancora, io in prima fila e dietro di me tanti altri, i comodi dei puttanieri, dei bastardi, dei sobri, ex-piduisti, ladri, azzeccagarbugli e politicanti in genere.
Colpa nostra, mica della manica di corrotti che ci rappresentano. Loro fanno il loro mestiere di furfanti, siamo noi che non facciamo il nostro di cittadini sovrani inabili a cacciarli. Non però uno solo, tutti e due insieme, la faccia sporca e quella pulita.

O noi, o loro, convinciamocene. Altrimenti l’orizzonte si farà sempre più nero.

Mauro Antonio Miglieruolo