Fu soltanto un istante
la sua solitudine dai tempi sbagliati
l’evasione sbiadita, i giochi d’ombra.
E vedevo la ruga approfondirgli la fronte
inerme, senza più corazze.
Un ragazzo lontano gli tremava negli occhi.
Aggrappato alle mani si sporgeva dal petto
Foglia fissata ancora sul suo ramo
lo stelo assottigliato dall’autunno
Colsi il grido taciuto
la maschera ingrigita a separare
il passato e il presente.
E capivo. E capiva.
da “ La colpa d’essere poeta“
minisilloge per La dimora del tempo sospeso (gennaio 2011)
***
Ritengo di avere capito anche io. Capito, nel senso di diventare partecipe di una emozione. Un bel momento di vita trascinato dentro la poesia.
L’emozione di quando due anime s’incontrano. Ed una corre a soccorso dell’altra, per essere a sua volta soccorsa dall’atto che compie.
Mauro Antonio Miglieruolo
grazie, Mauro
cri